C'era una volta il lavoro del "field linguist": si trattava di un lavoro incredibilmente affascinante ma lungo, e molto, molto duro. Ore e ore di registrazione della voce degli informativi, e tre, quattro volte lo stesso tempo speso a trascrivere quelle registrazioni. Attrezzatura pesante, a costante rischio di incidenti. E invasiva, spesso non bene accetta dagli informatori. Ora tutto sta cambiando grazie alla disponibilità di alcune "smart apps": ora il lavoro di documentazione di una lingua viene letteralmente messo nelle mani dei parlanti per mezzo di smartphones dove le persone possono incidere la propria voce. Per esempio, l'applicazione Android Aikuma consente, oltre alla registrazione, la traduzione simultanea in un'altra lingua. Il tutto archiviato in formato digitale. Ora, se molti parlanti di una lingua in via di estinzione fanno la stessa cosa, sarà possibile accumulare dati delle lingue più remote. Grazie alla traduzione, queste lingue non saranno perse per sempre. E in futuro, i linguisti potranno analizzare questi dati, confrontarli e costruire nuove e più accurate ipotesi sul funzionamento delle lingue. Benvenuti nel mondo della cyberlinguistica.
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